I lancieri e la cavalleria italiana nella Grande Guerra: l’ultima carica a cavallo

cavalleria Grande Guerra

Per secoli, la cavalleria era stata la regina del campo di battaglia, con i suoi reparti d’élite capaci di sfondare le linee nemiche con cariche devastanti.

Ma la Prima Guerra Mondiale segnò la fine di quest’epoca: le mitragliatrici, l’artiglieria e la guerra di trincea resero obsoleta la cavalleria tradizionale.

Eppure, i Lancieri italiani e gli altri reparti di cavalleria non furono messi da parte, ma vennero impiegati in missioni cruciali, spesso con esiti eroici e disperati.

Chi erano i Lancieri della Grande Guerra? Quale fu il loro ruolo nel conflitto? E quando avvenne l’ultima vera carica a cavallo dell’esercito italiano?

La cavalleria italiana prima della guerra

All’inizio del Novecento, la cavalleria era ancora considerata una forza d’élite, destinata a battaglie di movimento e inseguimenti rapidi.

I principali reggimenti di cavalleria italiana

  • Lancieri di Novara
  • Lancieri di Firenze
  • Cavalleggeri di Saluzzo
  • Cavalleggeri di Monferrato

Equipaggiamento e armamento

  • Sciabole ricurve per il combattimento corpo a corpo.
  • Lance da cavalleria, ancora usate per le cariche frontali.
  • Carabine Mod. 91 per il combattimento a distanza.

Strategia tradizionale della cavalleria

  • Movimenti rapidi per aggirare il nemico.
  • Assalti devastanti per spezzare la fanteria nemica.
  • Ricognizione avanzata per individuare le posizioni nemiche.

Ma nel 1914, tutto questo stava per diventare inutile.

La cavalleria contro le mitragliatrici: un massacro inevitabile

Quando l’Italia entrò in guerra nel 1915, la cavalleria si trovò di fronte a un problema enorme: il campo di battaglia era cambiato. Era l’epoca della guerra di trincea.

Le nuove minacce per la cavalleria

  • Mitragliatrici che falciavano i cavalieri prima ancora che potessero avvicinarsi.
  • Trincee profonde, impossibili da superare a cavallo.
  • Fili spinati, che bloccavano gli assalti e ferivano gli animali.

Dove venne usata la cavalleria?

  • Nei primi mesi di guerra, in Carso e Trentino, per tentare avanzate rapide.
  • Dopo Caporetto (1917), come truppe di emergenza per contenere la disfatta.
  • Sul Piave (1918), per operazioni di ricognizione e incursioni.

La cavalleria non poteva più caricare come un tempo, ma trovò nuovi modi per essere utile.

Cavalleria “smontata”: quando i lancieri combatterono a piedi

Per adattarsi alla nuova guerra, i reggimenti di cavalleria furono trasformati in fanteria mobile.

Nuove tattiche per i cavalieri

  • Smontare prima della battaglia, usando i cavalli solo per gli spostamenti.
  • Combattere con fucili e mitragliatrici leggere, abbandonando lance e sciabole.
  • Usare la cavalleria per infiltrazioni rapide, colpendo il nemico dove meno se lo aspettava.

Episodi di successo della cavalleria definita smontata

  • Battaglia del Piave (1918) – Reparti di cavalleria vennero usati per contrattacchi rapidi contro gli austriaci.
  • Missioni di sabotaggio nelle retrovie nemiche, colpendo depositi e centri logistici.

Ma c’era ancora chi credeva nelle cariche a cavallo… e le ultime cariche furono tra le più epiche della guerra.

L’ultima carica della cavalleria italiana

Nonostante tutto, i Lancieri tentarono ancora assalti a cavallo contro il nemico, con risultati alterni.

Le penultime cariche della cavalleria italiana

  • Carica di Pozzuolo del Friuli (1917) – Durante la ritirata di Caporetto, i Lancieri di Novara caricarono gli austriaci per proteggere il ripiegamento italiano.
  • Carica di San Giovanni di Manzano (1917) – Uno degli ultimi assalti con sciabole contro la fanteria nemica.
  • Carica di Vittorio Veneto (1918) – L’ultima grande azione della cavalleria italiana, quando finalmente il fronte si aprì e si tornò alla guerra di movimento.

Eroismo e sacrificio

  • Molti cavalieri morirono senza nemmeno arrivare a contatto con il nemico, falciati dalle mitragliatrici.
  • Alcune cariche, invece, ebbero successo solo perché il nemico era in rotta e non riusciva a organizzare una difesa efficace.

La fine della cavalleria tradizionale

Dopo la Prima Guerra Mondiale, fu chiaro che la cavalleria non aveva più un ruolo sul campo di battaglia moderno.

Che fine fecero i reggimenti di cavalleria?

  • Altri divennero reparti di ricognizione, usati per esplorare il terreno prima delle battaglie.
  • I cavalli, ormai inutili per la guerra, vennero usati solo per cerimonie e parate militari.
  • Tuttavia nonostante l’obsolescenza, la Cavalleria italiana riuscì a caricare anche durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’ultimo galoppo della cavalleria Italiana

La Prima Guerra Mondiale segnò l’inizio della fine all’epoca della cavalleria, ma i Lancieri e i Cavalleggeri italiani lasciarono un segno indelebile nella storia militare.

Furono testimoni della fine di un’era, combattendo con coraggio anche quando il loro ruolo era ormai superato.
Si reinventarono come fanteria mobile, dimostrando che la cavalleria poteva ancora essere utile.
Scrissero alcune delle ultime pagine di eroismo a cavallo, prima che i carri armati prendessero il loro posto.

Oggi, il loro spirito vive nei pochi reparti ancora attivi e nella memoria di un’epoca in cui il rombo degli zoccoli poteva ancora decidere una battaglia.

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