La Prima Guerra Mondiale fu un conflitto di tecnologia e innovazione, in cui nuove armi cambiarono per sempre il modo di combattere.
Tra queste, il lanciafiamme si impose come una delle più temute e devastanti, capace di incenerire trincee e terrorizzare i nemici.
L’Italia adottò questa tecnologia solo dopo aver visto il suo utilizzo da parte delle forze tedesche e austro-ungariche. Ma quanto furono efficaci i lanciafiamme della Grande Guerra sul fronte italiano? E come vennero impiegati?
L’introduzione del lanciafiamme nel conflitto
Il lanciafiamme venne introdotto nella Prima Guerra Mondiale dai tedeschi nel 1915 e si rivelò subito un’arma devastante.
Caratteristiche del lanciafiamme
- Spara un getto di fuoco a lunga distanza (fino a 40 metri).
- Alimentato con miscele di petrolio e gas pressurizzato.
- Utilizzato per sgomberare le trincee nemiche, creando panico tra i soldati.
Quando lo adottò l’Italia?
- Dopo il 1916, l’esercito italiano cominciò a sviluppare prototipi basati sui modelli tedeschi e francesi.
- I primi reparti di lanciafiamme italiani furono affidati agli Arditi, le truppe d’assalto specializzate nei combattimenti ravvicinati.
L’utilizzo del lanciafiamme sul fronte italiano
Il lanciafiamme venne impiegato in alcuni degli scontri più cruenti della guerra, soprattutto nelle battaglie di trincea e nei combattimenti in montagna.
Dove fu usato?
- Sul Carso, per neutralizzare le postazioni austro-ungariche fortificate.
- Nel Trentino, per eliminare i nemici nascosti nei bunker e nelle caverne.
- Sul Monte Grappa, durante le ultime offensive del 1918.
I rischi per gli operatori di lanciafiamme
- Erano bersagli prioritari: se colpiti, il loro serbatoio esplodeva, uccidendoli all’istante.
- Il peso dell’arma rallentava i movimenti, rendendoli vulnerabili ai contrattacchi.
- Il vento poteva deviare il getto di fuoco, mettendo a rischio lo stesso operatore.
Armi incendiarie e bombe al fosforo: la guerra di fuoco
Oltre ai lanciafiamme, l’esercito italiano e quello austro-ungarico utilizzarono diverse armi incendiarie.
Bombe al fosforo
- Le granate incendiarie contenevano fosforo bianco, che bruciava a contatto con l’aria.
- Venivano usate per distruggere i depositi di munizioni nemici.
- Il fosforo continuava a bruciare anche a contatto con la pelle, causando ferite orribili.
Bottiglie incendiarie
- Precursori delle future Molotov, erano bottiglie riempite con liquidi infiammabili e stoppini rudimentali.
- Utilizzate dagli Arditi e dai reparti d’assalto per attaccare le trincee nemiche.
L’impatto psicologico delle armi incendiarie
Il lanciafiamme non era solo un’arma letale, ma anche un’arma psicologica.
Il terrore del fuoco
- I soldati temevano più il lanciafiamme che le mitragliatrici, perché non lasciava scampo.
- In alcuni casi, bastava la vista del getto di fuoco per far arrendere intere unità nemiche.
Effetti devastanti sulle truppe
- Molti soldati soffrirono di stress post-traumatico dopo aver visto gli effetti delle armi incendiarie.
- Le ustioni causate dal fosforo e dal petrolio in fiamme erano quasi impossibili da curare.
Il dopoguerra: la fine (o quasi) del lanciafiamme?
Dopo la Prima Guerra Mondiale, il lanciafiamme non scomparve, ma venne perfezionato per i conflitti futuri.
Perché il lanciafiamme perse importanza?
- Con la fine della guerra di trincea, diventò meno utile nei combattimenti campali.
- Era pesante e ingombrante, difficilmente utilizzabile nelle battaglie più dinamiche.
Dove fu usato in seguito?
- Durante la Seconda Guerra Mondiale, venne impiegato dagli italiani in Africa e nei Balcani.
- Nei conflitti successivi, venne sostituito da bombe incendiarie e napalm.
Il fuoco nella guerra moderna
Le armi incendiarie cambiarono per sempre il modo di combattere, introducendo un nuovo livello di brutalità nei conflitti moderni.
Il lanciafiamme fu temuto più delle mitragliatrici, perché non lasciava scampo ai soldati nelle trincee.
Le bombe incendiarie e il fosforo causarono sofferenze indicibili, lasciando segni indelebili sui sopravvissuti.
Dopo la guerra, l’uso delle armi incendiarie non si fermò, ma si evolse in strumenti ancora più letali.
Oggi, il lanciafiamme è considerato un’arma controversa, ma la sua eredità continua a pesare sulle tattiche di guerra moderna.