Generali: errori e glorie sul campo di battaglia della Grande Guerra

ruolo generali nella Prima Guerra Mondiale

La Prima Guerra Mondiale fu un conflitto di immensa complessità, in cui le vecchie strategie militari dell’Ottocento si scontrarono con le nuove armi moderne, causando milioni di morti in assalti spesso inutili.

Al centro di queste decisioni c’erano i generali, figure controverse: alcuni visti come abili strateghi, altri come spietati mandarli di carneficine.

Ma quale fu il ruolo dei generali della Prima Guerra Mondiale? E quali scelte segnarono il destino dell’Italia?

Luigi Cadorna: il generale inflessibile

Quando l’Italia entrò in guerra nel 1915, il Comando Supremo fu affidato al generale Luigi Cadorna.

Credeva nella guerra di logoramento, con assalti frontali ripetuti per sfiancare il nemico.
Lanciò ben 11 battaglie dell’Isonzo, sacrificando centinaia di migliaia di uomini senza ottenere grandi risultati.
Impose disciplina ferrea, ricorrendo a punizioni estreme come la decimazione (fucilazione di soldati sorteggiati casualmente per punire un reparto).

Dopo la disfatta di Caporetto (1917), Cadorna fu sollevato dall’incarico e sostituito. Il suo nome rimane uno dei più discussi nella storia militare italiana.

2. Armando Diaz: il generale della riscossa

Dopo il disastro di Caporetto, l’Italia aveva bisogno di un comandante capace di risollevare il morale dell’esercito.

Armando Diaz riorganizzò la difesa sul Piave, fermando l’avanzata austro-ungarica nel giugno 1918.
Usò una strategia più prudente, evitando assalti inutili e valorizzando la resistenza difensiva.
Guidò l’Italia alla vittoria nella battaglia di Vittorio Veneto (ottobre 1918), che portò alla resa dell’Austria-Ungheria.

Dopo la guerra fu accolto come un eroe nazionale, in netto contrasto con il disprezzo che molti riservavano a Cadorna.

Generali nemici: gli avversari degli italiani

Se l’Italia ebbe generali controversi, anche gli austro-ungarici e i tedeschi non furono da meno.

Franz Conrad von Hötzendorf – Il comandante austriaco, noto per le sue strategie aggressive e per aver sottovalutato la resistenza italiana.
Svetozar Boroević – Difese il fronte dell’Isonzo con grande abilità, diventando uno degli ufficiali più rispettati dall’Impero Austro-Ungarico.
Erich Ludendorff – Generale tedesco che intervenne a Caporetto con tecniche di guerra innovative, causando il collasso delle linee italiane.

Il prezzo delle scelte: i generali e il sacrificio dei soldati

Molti generali della Prima Guerra Mondiale furono accusati di essere troppo distanti dalla realtà del fronte, mandando migliaia di uomini al macello senza considerare i cambiamenti della guerra moderna.

Mancanza di flessibilità strategica – Continuavano a ordinare assalti frontali anche quando era chiaro che non funzionavano.
Scarso interesse per le condizioni dei soldati – Le truppe combattevano in condizioni disumane, ma gli alti comandi spesso ignoravano la loro sofferenza.
Scarsa coordinazione con gli alleati – L’Italia, ad esempio, entrò in guerra con una strategia poco chiara, senza un’efficace collaborazione con Francia e Regno Unito.

Dopo la guerra: chi fu celebrato e chi fu dimenticato?

Dopo la fine del conflitto, Armando Diaz fu glorificato come il salvatore dell’Italia, mentre Cadorna fu in gran parte screditato.

Altri generali, come Pietro Badoglio, rimasero nel mondo militare e avrebbero avuto ruoli cruciali anche nella Seconda Guerra Mondiale.

Dove approfondire la storia dei generali della Grande Guerra?

🏛 Museo della Grande Guerra di Rovereto – Espone documenti e cimeli degli alti comandi militari italiani.

📜 Archivio Storico dell’Esercito Italiano – Contiene rapporti militari e strategie dei generali italiani.

Quale generale ha segnato di più la Grande Guerra?

Se hai opinioni o storie su questi comandanti, raccontale nel form dei contatti.

Perché la guerra non fu solo combattuta dai soldati in trincea, ma anche decisa dalle scelte di chi comandava.